Patologie del piede

ONICOCRIPTOSI (Unghia incarnita)

Trattamento podologico e podoiatrico di un'unghia incarnita

 
1 TRATTAMENTO PODOLOGICO

Risulta essere necessario e alquanto utile l’intervento del Podologo per la cura di un’unghia incarnita di 1° grado.

Esso interviene nell’asportanzione della spicula che è un trattamento non invasivo.

Con le giuste e appropriate medicazioni si riesce a guarire scongiurando l’intervento chirurgico.

Questo percorso richiede, tuttavia, che si continui costantemente a monitorare e rieducare l’unghia affinché possa crescere nel modo corretto.

Successivamente a questo iniziale intervento, necessiteranno ulteriori tagli, da eseguire nel modo corretto, accompagnati da una terapia che ne riduca e debelli l’infiammazione in atto, onde evitare che essa si rinvigorisca immediatamente.

Alcuni podologi propongono un trattamento chiamato “Ortonixia”.

Esso prevede una serie di trattamenti di tipo conservativo, che attraverso l’applicazione di tiranti in titanio, volgono alla correzione della forma delle lamine ungueali alterate.

Gli esiti incerti e la tecnica che, a nostro avviso, risulta essere troppo lunga (dai 6 ai 12 mesi) e costosa ci inducono a sconsigliarla.

Questa tecnica può essere consigliata esclusivamente ai quei soggetti che sono predisposti all’onicocriptosi oppure quando le alterazioni della lamina provoca processi dolorosi.

A volte, un’alterazione della pressione a livello delle strutture peri e sottolaminari causate da una deformazione della lamina, tendono inizialmente ad infiammarsi. Sono riconoscibili in quanto si presentano con una zona, ben visibile, di rossore peri-ungueale. Esso, col passare del tempo, conduce a vere e proprie alterazioni, causando dolore.

Questa patologia si chiama onicofosi anche se viene spesso confusa con una onicocriptosi.

Questa correzione non è nè invasiva nè tantomeno dolorosa. Si procede attraverso l’applicazione, al di sopra della placca ungueale, di un filo in titanio tenuto da una particolare resina utilizzata anche in odontoiatria. Tale filo ha come caratteristica quello della sua memoria elastica e per questo motivo, ha la tendenza al ripristino della corretta curvatura specifica della lamina ungueale proprio come farebbe un apparecchio per i denti preparato da un ortodontista.

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2 TRATTAMENTO PODOIATRICO

Risulta invece necessario un intervento di tipo podoiatrico per la cura dell’unghia incarnita di 2° e 3° grado.

Per tale intervento è necessario asportare la porzione di matrice e far si che non possa più ricrescere attraverso la cosiddetta tecnica della fenolizzazione.

La porzione di matrice, solitamente è situata in profondità e lateralmente nella falange pertanto non viene distrutta solo se ci limitiamo a togliere chirurgicamente l’unghia malata.

Questo fenomeno spiega per quale motivo gli interventi di asportazione chirurgica dell’unghia risultano essere dolorosi ma anche invalidanti, infatti, non risolvono in modo definitivo il problema.

 

Taglio corretto delle unghie

Come tagliarsi correttamente le unghie dei piedi

 

Il taglio delle unghie dei piedi è da sempre un’operazione di igiene necessaria, semplice e rapida nella sua esecuzione, ma anch’essa deve essere eseguita nel modo più corretto possibile per non incorrere in fastidiose e dolorose conseguenze quali la onicomicosi (infezione micotica/fungina) o l’onicocriptosi, comunemente conosciuta come unghia incarnita.

Quindi: come tagliarsi correttamente le unghie dei piedi?

La prima considerazione da fare è che non bisogna assecondare troppo la forma del dito in quanto, a differenza dalle unghie delle mani, le unghie dei piedi hanno una consistenza e una forma diversa e se si accorciano troppo gli angoli si finisce per farle incarnire.

Si dovrà procedere al taglio preciso in linea orizzontale per evitare di far affondare le parti esterne dell’unghia negli angoli più carnosi del dito. Questa operazione vale per tutte le dita e in modo particolare, per gli alluci in quanto sono le dita più inclini ad incarnirsi. In questo caso si consiglia di usare la tronchesina per effettuare più facilmente un taglio netto senza causare danni alle unghie, le quali spesso, diventano più fragili per via dell’umidità contenuta nelle calzature dando sede a spiacevoli micosi.

In questo caso, ci sentiamo di consigliare di asciugare per bene i piedi dopo ogni lavaggio e in caso di taglio delle unghie con tronchesina, usare del talco rinfrescante per ridurre al minimo l’umidità.

In secondo luogo, consideriamo quei casi in cui l’unghia si presenti particolarmente dura. In questo specifico caso, consigliamo che, prima di effettuare il taglio, è buona regola ammorbidirla con un pediluvio a base di acqua calda e saledi almeno mezz’ora abbondante. In questo modo eviterete di sentire dolore nel momento del taglio. Consigliamo, inoltre, di utilizzare anche l’olio d’oliva per la vostra pedicure, massaggiando le unghie e i piedi con fare delicato.

Se poi volete anche proteggere la salute e l’igiene dei vostri piedi e delle vostre unghie, quando preparate i pediluvi, potete aggiungere limone o aglio, preziosi ed efficaci rimedi naturali, utilissimi a prevenire future infezioni.

È possibile tuttavia tagliare le unghie anche con forbicine a punte arrotondate che a differenza di quelle a punta, riducono la possiblità di spezzare gli angoli delle unghie che altrimenti possono incarnirsi e provocare la fuoriuscita di piccole quantità di sangue.

Nei casi in cui dovete eliminare le pellicine, consigliamo di non tirarle troppo verso l’esterno ma di eseguire una leggera pressione sull’angolo.

Per tagliare le unghie ai bambini consigliamo di usare forbicine a punte arrotondate e di tenere alta l’attenzione in quanto le unghie sono estremamente delicate.

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IPERCHERATOSI (Callosità del piede)

Cos’è e come si cura?

L’ipercheratosi, nel linguaggio più comune viene chiamato: “callosità”, “callo” oppure “occhio di pernice” o anche “durone” e si presenta come un ingrossamento dello strato esterno delle pelle che può interessare diverse parti del piede, possono essere dolorosissime e assumono aspetti clinici diversi.

 
Una delle zone del piede che, nella maggior parte dei casi, viene colpita, è la pianta e, nello specifico, al di sotto delle teste metatarsali. In questo caso viene denominata “Ipercheratosi plantare”.
 
Le altre zone che vengono frequentemente colpite sono le dita (Ipercheratosi digitale) e, in questo caso, possiamo fare una distinzione tra: la “Ipercheratosi interdigitale”, quando è presente tra un dito e l’altro; la “ipercheratosi dorsale”, quando la troviamo sul dorso del dito; la “ipercheratosi apicale” quando è all’estremità del dito; la “ipercheratosi subungueale” quando compare al di sotto dell’unghia e di “onicofosi” quando è presente tra l’unghia e il margine del dito.
 
Le zone del piede che invece non vengono quasi mai colpite sono il dorso, il margine esterno e quello interno.
 
In base alla tipologia di Ipercheratosi varia anche il quadro clinico:
  • un’ipercheratosi estesa è quando compare una placca callosa
  • un’area di forma tonda e circoscritta di ipercheratosi si chiama “tiloma”
  • l’heloma invece, presenta una forma circolare ed è caratteristico per la presenza di un nuicleo ben definito. Essa si può distinguere tra molle e duro.
Prevalentemente le cause che la formano sono ripetute pressioni o l’attrito: si presentano infatti, soprattutto in quei punti che vengono compressi da calzature troppo strette o laddove il piede sbatte o si strofina alla scarpa.
Si formano anche quando i tessuti assorbono l’umidità e si rigonfiano provocando tensione dolorosa che si acutizzano con il movimento del piede.
 
Il trattamento podologico detto anche “Pedicure curativo” si divide in due passaggi.
In primo luogo, si tratta di asportare l’ipercheratosi, ricorrendo all’anestesia locale per evitare di sentire dolore e successivamente si interviene per evitare che si riformino attraverso l’uso di plantari su misura e/o ortesi in silicone.
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